Fonte: araldicacivica.it
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D’azzurro, al sole d'oro, non figurato, con otto raggi
ondeggianti, alternati da sedici raggi acuti, due a due, esso sole caricato a
destra dalla falce di luna, di argento, con i corni riuniti nel punto in
corrispondenza della base del raggio ondeggiante posto in sbarra a sinistra: il
tutto sotto il capo d'argento, caricato dalla croce di rosso
Il sole raggiante è un simbolo diffuso nell’area storica della
provincia milanese e lo stesso, figurato e caricato della falce di luna [come
adottato dall’Ente provinciale] è proprio delle armi dell’Abbazia di Mirasole,
fondata dal soppresso ordine degli Umiliati nel XII secolo nei pressi di Opera.
Il sole rappresenta, col suo sorgere e tramontare l’inizio e la fine dei lavori
agricoli (ai quali era specialmente dedito l’ordine degli Umiliati) e la luna,
con le sue fasi, è legata alla potatura, alla semina, alle piogge, alle maree,
alle nascite, al ciclo fertile. I raggi ondeggianti simboleggiano il calore,
quelli diritti la luce, insieme alla luna rappresentano il principio attivo e
passivo, la materia e la forma, quindi la conoscenza e traggono il loro
significato dalle Sacre Scritture.
Nell’attuale stemma provinciale rappresentano l’operosità dei lombardi e il
loro territorio un tempo dedito all’agricoltura.
La croce del capo di Milano si riferisce alla bandiera issata dai Milanesi
durante l’episodio storico della resistenza all’assedio dell’Imperatore
Federico di Svevia detto ironicamente “il Barbarossa” [per i tedeschi
Friederich der Grosse, Federico “il Grande”] attraverso la celebre “Lega
Lombarda” e, per estensione, simboleggia la resistenza all’invasione straniera
e alla prepotenza.
Il fondo blu richiama il vessillo dell’Europa unita, quindi il futuro e il
ruolo della metropoli lombarda in ambito internazionale.
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